Si è tenuta venerdì 29 novembre 2019 presso il Circolo dei Lettori di Torino la cerimonia di premiazione dell’ottava edizione del Premio I Murazzi.
La Giuria Tecnica, presieduta da Sandro Gros-Pietro, era composta da Anna Antolisei, Marilla Battilana, Carlo Bosso, Carlo Di Lieto, Eugenio Felicori, Claudio Giacchino, Paola Grandi, Roberto Lo Piano, Silvia Marzano, Fabrizio Olivero, Eros Pessina, Claudio Tugnoli. Il Comitato d’Onore del Premio era presieduto da Giulio Biino, Presidente della Fondazione del Circolo dei Lettori ed era composto da Anna Antolisei, Marilla Battilana, Laura Berti, Carlo Bosso, Carlo Di Lieto, Eugenio Felicori, Roberto Lo Piano, Silvia Marzano, Chicca Morone, Fabrizio Olivero, Renzo Pavese, Eros Pessina, Pier Franco Quaglieni, Lorenza Rocco Carbone, Claudio Tugnoli.
È stato conferito il premio alla carriera a Tomaso Kemeny, la cui figura e opera è stata brevemente inquadrata da Sandro Gros-Pietro con la motivazione espressa dalla Giuria Tecnica che è stata: “Per l’alto impegno profuso nell’insegnamento dedicato ai giovani dalla cattedra di Lingua e Letteratura inglese dell’Università di Pavia; per il merito degli studi critici sulla letteratura inglese diffusi internazionalmente; per la ricchezza creativa delle sue opere di narrativa, teatro e in speciale modo di Poesia, conosciute e commentate nell’ambito delle differenti Letterature Occidentali; per avere saputo porsi come promotore dell’alto stile della Poesia attraverso la ripresa del Mito nella modernità, in modo totalmente laico e trasgressivo, con echi di Surrealismo, fino a congiungere la primordialità con l’attualità, nella trasparenza di forme del “meraviglioso”; per avere svolto una funzione di aggregazione e di stimolo creativo all’interno della Poesia italiana, con proposte organizzative in particolare rivolte ai poeti lombardi cui ha dedicato un prezioso impegno di presenza e di valorizzazione, la Giuria del Premio I MURAZZI unitamente ai Soci dell’Elogio della Poesia conferiscono il Premio alla Carriera allo scrittore e Poeta Tomaso Kemeny.” Si è passati quindi alla rassegna dei premiati.
Nella sezione del libro edito di poesia, anche quest’anno intitolato alla memoria del poeta Nino Pinto di Arezzo e sponsorizzato dall’amica Laura Berti, il primo premio è stato attribuito a Daniela Raimondi di Saltrio, con il libro La stanza in cima alle scale, Nino Aragno editore, con la motivazione: “In La stanza in cima alle scale ritorna come un vintage millesimato l’imprinting surrealista che ha sigillato una felicissima metà dello scorso secolo, fra la parola e l’immagine, lo scavo nella memoria e la creatività onirica, con particolari minuti del neorealismo e visioni sospese tra la leggenda e la meraviglia, in una corsa inesauribile della parola che “annunciava il bene, le cose belle e leggere / che a volte riempiono il cuore”, in una contaminazione continua del seme con la pianta, della virtù col peccato, della vita con la morte, alla ricerca di una nozione estesa e sofferta della bellezza che si esprime tra i sussurri e le grida del mondo”. Il secondo premio è stato assegnato a Teresa Capezzuto di Bergamo, per il libro Autentica, Genesi Editrice, con la motivazione: “Autentica è uno scrigno di poesie in cui l’autrice abbraccia una distinta varietà di tematiche. I componimenti sono originali, accompagnati da un linguaggio popolare, ma che vanno dritti al significato. L’originalità dell’opera, creata con maestria da Teresa Capezzuto, sveste di fatto la poesia di quel sapore antico e le dona una luce moderna proiettata soprattutto verso un pubblico giovane”. Il terzo premio è stato assegnato a Gabriella Montanari di Torino, per il libro Anatomie comperate, Vague edizioni, con la seguente motivazione “Anatomie comperate è una silloge di poesie in cui l’autrice tratta principalmente la tematica dei corpi, come citato dal titolo. I componimenti sono quelle verità che Gabriella Montanari ama raccontare in maniera schietta e diretta. Una struttura efficace che arriva al lettore senza troppi sconti, con un patrimonio lessicale straordinario anche nell’ambito metaforico”. Hanno ricevuto la menzione d’onore Isabella Horn, per il libro Per terre oscure, Aletti editore; Gianfranco Isetta, con Gigli a colazione, puntoacapo editore; Dante Ceccarini con La forma dell’anima, DrawUp editore; Lorenzo Pompeo con Cemento armato di Santa Pazienza, Edizioni Progetto Cultura; Vincenzo Lauria con Teatr/azioni, puntoacapo editore; Maria Pagano con Poesie (disperato monologo d’amore), Albatros; Raffaele Floris con Senza margini d’azzurro, puntoacapo editore; Paolo Malinverno con Altre parole dalla notte, Genesi Editrice.
Quest’anno è stata introdotta la sezione per l’edito di poesia in opera prima, dedicato alla poetessa scomparsa ormai un anno fa, Liana de Luca. Ha vinto la poetessa Lucilla Trapazzo di Zurigo con il libro Ossidiana, Volturnia edizioni, ricevendo la seguente motivazione: “Nella cristallizzazione effusiva di una compostezza classica del verso, metricamente calibrato sulla cadenza pascoliana del novenario di La mia sera, ma con varianti in aumentando e in diminuendo, la raffinata poesia di Lucilla Trapazzo espressa nella raccolta Ossidiana appare ricca di echi di cultura e di esperienze di vita e di arte, sospesa a metà tra la lirica intimistica e l’indagine socioculturale della civiltà umana, fino a fornire una ricostruzione per simboli e per metafore della complessità della vita il cui “senso si scioglie al sole”, come su una linea di menzogna o di ambiguità dei significati, una Sealie”. Hanno ricevuto la menzione d’onore Chiara Nobilia con Pietre e amarene, Giovane Holden Edizioni; Lucia Macro con Il volo delle rondini, Genesi Editrice; Martina Vivian con Sono solo sequenze di parole, Chiado Books.
Si è quindi passati alla premiazione del libro edito di prosa dove il primo premio è stato assegnato al libro di Myriam Mantegazza di Milano, intitolato Prova alchemica, Primiceri editore, con la motivazione “La scrittrice milanese Myriam Mantegazza realizza con il romanzo Prova alchemica. Un medico inquieto nella Padova del ’500 un ben riuscito amalgama fra il genere narrativo del romanzo storico, consolidata colonna della letteratura italiana, e la fantascienza o meglio il “Fantasy”, genere letterario moderno di impronta anglosassone, cui si uniscono riusciti motivi di thrilling, nonché di indagine psicologica. L’intreccio della vicenda compie un balzo semi-millenario, in quanto congiunge la descrizione dell’Italia rinascimentale in quel di Padova, in orbita veneziana, dove il medico Joë Lorrain si pone come genio anticipatore della medicina, con le vicende della modernità e dell’attualità, in un’affascinante congiunzione romanzata tra la sapienza scientifica e la fantasia esoterica. Il rigore dell’indagine storica e l’estro creativo della fantasia sviluppati dalla scrittrice sortiscono in un romanzo che appare come uno fra i più ragguardevoli risultati narrativi apparsi in questi anni” Il secondo premio è andato al libro di Raffaele Messina di Napoli, dal titolo Ritrovarsi, Guida editore, con la motivazione: “Ambientato in buona parte nella Napoli devastata dalla seconda guerra mondiale il romanzo di Raffaele Messina è tuttavia una storia d’amore e di sofferta maturazione dei giovani protagonisti. Francesco s’innamora ragazzino dell’amichetta Patrizia che pare ricambiarne i sentimenti, entrambi immersi nell’oasi di letizia e spensieratezza dell’età e dell’incantevole isola di Capri in cui vivono. Durerà poco. Le leggi razziali e il successivo scoppio della guerra li allontanerà per diversi anni pur senza scalfire l’amore ingenuo eppure tenace che li lega. Francesco vivrà nella speranza di riuscire un giorno a ritrovare la sua Patrizia, né le nefandezze, i lutti e le privazioni dovute al conflitto avranno il potere di fargliela dimenticare. L’Autore ci porta con grande abilità descrittiva nel cuore dei due innamorati e in una città dolente, martoriata, semidistrutta eppure capace di lottare e di ribellarsi al giogo della violenta dominazione dei nazi-fascisti. Un riscatto finale, grazie alle quattro giornate di rivolta, che non può non premiare anche la perseveranza del primo amore, quello che non si scorda mai”; il terzo premio è stato assegnato a Franco Cadenasso di Genova con il libro La visita, WLM edizioni, con la motivazione “L’ambientazione storica appare documentata con rigore nel rispetto degli eventi e degli ambienti, nel romanzo La visita dello scrittore genovese Franco Cadenasso. Il racconto prende lo spunto da una tela del Silvestro Lega, che diviene personaggio della vicenda, raccontata da un personaggio di invenzione. L’epopea del Risorgimento italiano è raccontata nell’incalzare di una successione di episodio che acquistano il valore di una sceneggiatura cinematografica. Il glorioso riscatto italiano dall’oppressione delle potenze straniere la realizzazione dell’Italia, viene letto nel sottofondo di criticità della conquista sabauda delle amebe terre della Penisola con l’intenzione di realizzare una somma di poteri politici, nella mortificazione del Mezzogiorno e nella responsabilità di avere suscitato il fenomeno del brigantaggio” Hanno ottenuto una menzione d’onore Massimo Polimeni con Un respiro di troppo, Word editing; Angela Delgrosso con Dal Rosa al Viso, Umberto Soletti editore; Adelfo Maurizio Forni, con La taverna di Yannis, Genesi Editrice; Michele Bussoni con Svolvaer. I fiordi del perdono, Pedrazzi editore; Luciana Navone Nosari con Refoli di vita, EBS Print; Mario Sodi con Lo zonista. Il dovere e l’amore al tempo dell’Olivetti, Florence Art Edizioni; Francesco Grasso con Il matematico che sfidò Roma. Il romanzo di Archimede, 0111 Edizioni; Manrico A.G. Mansueti con Per ogni cosa c’è il suo tempo sotto il cielo, Robin edizioni; è stato poi assegnato il Premio Speciale della Giuria a Annella Prisco per il libro Girasoli al vento. Riflessioni e ricordi su mio padre, Guida editori, con la motivazione: “Girasoli al vento. Riflessioni e ricordi su mio padre è un romanzo memoriale che richiama il valore letterario di Lessico famigliare, attraverso la ricostruzione fedele e smagata dell’ambiente casalingo e culturale di Michele Prisco, il grande scrittore che rappresentò la “provincia addormentata”. Il romanzo a sua volta giunge a rappresentare un esempio ben riuscito di documentazione narrativa, di ricco spessore letterario e civile”.
Ed ecco la sezione saggistica. Il primo premio è andato all’opera di Silvia Zoppi Garampi di Roma, dal titolo Le lettere di Ungaretti. Dalle cartoline in franchigia all’inchiostro verde, Salerno editrice, con la motivazione “La preziosa monografia di Silvia Zoppi Garampi è una lettura attenta e approfondita dell’Epistolario di Ungaretti e una rigorosa consultazione delle fonti inedite, che costituiscono il laboratorio creativo del Poeta e il nucleo essenziale della sua ispirazione. L’Autrice, con fine acume esegetico, sa cogliere sapientemente l’interazione tra la vita e la poesia di Ungaretti e “la funzione altamente etica della scrittura privata del Poeta”, senza trascurare i rapporti complessi tra poesia e tecnologia e le innovazioni scientifiche imposte agli uomini della nostra epoca.” Il secondo premio è stato attribuito a Renzo Montomoli di Venturina Terme per il libro La filosofia mente/cervello. Dall’intelligenza artificiale ai paradossi della fisica quantistica, Genesi Editrice, con la motivazione: “Renzo Montomoli, con questa utile monografia e attraverso una felice sintesi di temi, che vanno dalla filosofia del rapporto mente/cervello alle ricerche più recenti sull’intelligenza artificiale, offre un ampio sviluppo dei temi trattati da D. Hofstadter in Gödel, Escher, Bach e delle problematiche della logica moderna, senza trascurare una dettagliata esposizione del teorema di Gödel sull’aritmetica formalizzata, un punto di riferimento ineludibile della logica del Novecento, che raramente viene trattato in opere di corrente divulgazione”. Il terzo premio è stato conferito a Giuseppina Mellace di Roma, con il libro I dimenticati di Mussolini, Newton Compton, con la motivazione “Questa illuminante monografia di ricerca storica è un’indagine attenta di una vicenda poco nota della storia recente del nostro Paese: è la storia dei militari italiani deportati nei lager nazisti e nei campi alleati, dopo l’8 settembre 1943. L’Autrice ha il merito di diradare il velo dell’oblio, calato sui quei seicentomila militari e oltre, che finirono nei campi di concentramento tedeschi e di quei prigionieri degli Alleati americani, inglesi, francesi e soprattutto russi, che furono costretti ad atti di cannibalismo per i prolungati digiuni e violenze di ogni genere”. Hanno, inoltre, ricevuto una menzione d’onore Elisabetta Orsini con il libro Atelier. I luoghi del pensiero e della creazione, Moretti & Vitali; Noemi Paolini Giachery con Italo Svevo. Il superuomo dissimulato, Aracne Editrice.
Per la sezione degli inediti di poesia, sempre intitolato alla memoria di Nino Pinto il primo premio assoluto con la pubblicazione gratuita dell’opera è andato a Franco Sorba, con l’opera Amari versi.
Hanno altresì ricevuto la dignità di stampa e la proposta di pubblicazione delle loro opere i poeti Bruno Civardi, Angela Donna, Alda Fortini, Pierantonio Milone, Barbara Panelli, Mario Rondi, Giancarlo Stoccoro, Rodolfo Vettorello e Antonio Zavoli.
Per la sezione degli inediti di narrativa, il primo premio assoluto con la pubblicazione gratuita dell’opera è andato a Pablo Cerini, con l’opera Satori weekend.
Hanno altresì ricevuto la dignità di stampa e la proposta di pubblicazione delle loro opere gli scrittori Lorenzo Donati, Andrea Martini, Luigi Lazzaro, Lorenzo Oggero, Rosanna Pirovano e Stefania Portaccio.
Per la sezione degli inediti di saggistisca, il primo premio assoluto con la pubblicazione gratuita dell’opera è andato a Francesco Felis con l’opera Il potere di punire, il potere di interpretare.
Hanno altresì ricevuto la dignità di stampa e la proposta di pubblicazione delle loro opere gli scrittori Franca Olivo Fusco e Francesco Messina.